Fringe e Flexible Benefit, Piani di Welfare Aziendale (2022)

Ho scritto la Prefazione che inizia così:

Nel quadro delle trasformazioni che le imprese ed il lavoro stanno da tempo affrontando in conseguenza di una pluralità di fattori, tra i quali l’incessante evoluzione tecnologica che sempre più caratterizza sistemi, prodotti e processi, tre sono i fenomeni organizzativi (di rilievo anche sociale) sui quali è bene concentrare l’attenzione: il Welfare Aziendale, il Lavoro Agile e i meccanismi di Partecipazione diretta dei lavoratori all’organizzazione del lavoro e dell’impresa. 

Questo interesse si giustifica non solo per la rilevanza che i tre fenomeni esprimono rispetto alle necessità che il lavoro, le aziende e gli stessi lavoratori manifestano nell’evoluzione dei contesti organizzativi che si sta delineando (contesti nei quali, anziché ridursi, semmai si esalta la piena espressione della soggettività e dell’apporto cognitivo umano), ma anche perchè i tre istituti sono tra loro sinergici e dunque capaci di rafforzarsi vicendevolmente generando maggiori e più duraturi risultati sul piano delle performance individuali ed aziendali.

Basta anche solo por mente al fatto che i nuovi equilibri organizzativi richiedono, tra l’altro, lavoratori capaci di attivarsi nell’ambito di spazi di discrezionalità operativa sempre più ampi nei quali essi devono orientarsi al problem solving, agli obiettivi, alla cooperazione e dimostrarsi “imprenditivi” per poter essere pienamente protagonisti di quel passaggio dalla “manodopera” alla “mentedopera” che, a sua volta, è il frutto dell’assunzione di ruoli polivalenti e polifunzionali agìti in ambienti tecnologicamente evoluti (CPS, IoT, IoS, Big Data, Machine Learning) ben diversi dai contesti di lavoro nei quali si eseguono mansioni rigide e standardizzate. 

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