Smart Working Reloaded. Una nuova organizzazione del lavoro oltre le utopie

Per impostazione concettuale e contenuto questo libro non si aggiunge alla lunga lista di pubblicazioni apparse sull’onda dei facili entusiasmi che hanno sin qui caratterizzato il dibattito sul tema. È un testo diverso che traccia le linee di “una nuova organizzazione del lavoro oltre le utopie” con l’intento di “riavvolgere” idealmente il nastro delle molte (forse troppe) narrazioni che hanno accompagnato le riflessioni sull’argomento. 

Per gli Autori ragionare di trasformazione dell’organizzazione dell’impresa significa, anzitutto, partire dalla riscoperta del significato che il lavoro ha nella vita delle persone e delle aziende. Le retoriche del “New Normal” hanno riempito le pagine dei giornali e dei social favorendo “letture” del fenomeno lontane dal suo esatto inquadramento. Per smentire queste utopie il libro mette in guardia da quella che gli Autori hanno ribattezzato “Smart Working Euphoria” sulla cui base sono stati immaginati futuri contesti che ben poco hanno a che fare con le esigenze organizzative del lavoro e con le stesse esigenze delle persone, a partire da quelle relazionali tanto nell’ambiente lavorativo, quanto in generale nella propria sfera personale, ora esposte al rischio di tutt’altro che agili “conciliazioni” tra vita e lavoro.

Per gli Autori è nei processi trasformativi dell’impresa e nel passaggio da un’esecuzione basata su mansioni standardizzate a quella resa agendo sulla base di ruoli agìti dai lavoratori nella pienezza del loro apporto cognitivo che si gioca la futura affermazione di un autentico lavoro che possa dirsi davvero “smart”. Il libro offre una ricostruzione del quadro progettuale del “lavoro agile” indicando quali i nuovi paradigmi cui gli stessi smart worker dovranno rifarsi per poter pienamente partecipare alla trasformazione in atto. E proprio il tema della partecipazione dei lavoratori sembra essere una chiave di lettura posto che il “lavoro agile”, tramite l’accordo individuale che lo istituisce, implica di per sé un momento di co-progettazione del lavoro capace di introdurre dinamiche del tutto differenti rispetto all’impostazione tradizionale delle attività.

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